IL DENARO NON PARLA: intervista a Barbara Palumbo e Michelangelo Canzi
Nell’ambito della rassegna Resta in zona 6, patrocinata dal Municipio 6 di Milano, è stato rappresentata la lezione spettacolo “Il denaro non Parla” , presentata nel 2017 da Adiconsum Lombardia e Federconsumatori Lombardia nell’ambito del progetto “Chiedi un prestito al tuo risparmio”.
Massimo Bertani e Carlo Piarulli intervistano Barbara Palumbo e Michelangelo Canzi, rispettivamente regista e attore di entrambe le edizioni dello spettacolo.
Quattro anni non sono pochi… Cosa ricordate dell’esperienza del “Denaro non parla”?
Michelangelo – Molte cose: il tempo speso nell’apprendere a muovermi in spazi di scena ristretti e di conseguenza la necessità di contenere una certa mia “esuberanza” fisica, il primo spettacolo a Tirano, in provincia di Sondrio, raggiunta in automobile con sveglia alle quattro del mattino, la curiosità e l’ansia di scoprire all’ultimo momento le caratteristiche del luogo in cui avrei dovuto recitare…
Barbara – … eh sì, nonostante lo spettacolo fosse stato espressamente costruito per essere rappresentato, “anche in un bar” e nonostante le tue anticipazioni – Carlo -, quello degli spazi a nostra disposizione è stato, soprattutto all’inizio, una piccola fonte d’ansia… Invece, sui tempi di preparazione dello spettacolo, ricordo le difficoltà di Michelangelo ad imparare i quattro (dicasi quattro) passi di ballo previsti per uno stacchetto tra due argomenti. Lasciatelo dire Michelangelo… non sei un ballerino nato…
Michelangelo come ti sei trovato in mezzo ai tuoi coetanei in veste di docente?
Michelangelo – Nonostante l’idea di utilizzare un ragazzo di diciassette anni per “parlare” di economia a ragazzi della stessa età fosse un’idea vincente, devo dire che temevo l’effetto “primo della classe” e le sue implicazioni: ilarità, indifferenza e ostilità. Al contrario, proprio i mei coetanei mi hanno dato forza: più procedevo nello spettacolo più avvertivo la loro attenzione, la loro solidarietà, la loro complicità. In effetti ero uno di loro e sono uno di loro. Del resto, il testo della lezione – me ne sono convinto proprio mentre recitavo – è stato scritto proprio con l’intento di scongiurare l’effetto “primo della classe”.
Barbara nella “nuova edizione” de “Il denaro non parla” hai attuato dei cambiamenti rispetto alle precedenti…
Barbara – Avverto nella domanda le perplessità degli autori sugli interventi apportati dalla regia… Nessuna paura: il corpus de “il denaro non parla” è intatto. In relazione allo spazio a nostra disposizione (un allestimento “leggero” in un parco pubblico), abbiamo scelto di iniziare non dal palco ma direttamente in mezzo al pubblico, di non utilizzare le slide e a fine spettacolo a “guardia bassa” abbiamo deciso di interrogare il pubblico sull’efficacia del nostro intervento in una congiuntura che risente ancora pesantemente dell’effetto COVID. La risposta, assolutamente non scontata, è stata molto positiva!
Nel vostro percorso personale – professionale che ruolo ha giocato il “Denaro non parla”?
Michelangelo – Vedete un po’ voi: durante il tour de “Il denaro non parla” ho compreso di volere intraprendere la carriera di attore. Proprio in questi giorni sto affrontando gli esami di ammissione alla Accademia Paolo Grassi e alla scuola Luca Ronconi del Piccolo Teatro…
Il vero “precipitato” di “Il denaro non parla” sono le tante persone di Adiconsum Lombardia che ho conosciuto, che mi hanno sostenuto e che mi hanno riservato la loro vicinanza. Tra tutte mi piace ricordare il sostegno e l’efficienza organizzativa di Giovanna di Adiconsum Lombardia Milano e la disponibilità della signora Silvana Rognoni che ho conosciuto ad Abbiategrasso in una delle rappresentazioni con maggiore presenza di pubblico…
Barbara –“ Il denaro non parla” ha avviato e consolidato il rapporto professionale e di amicizia con Michelangelo e con voi, mi ha consentito di conoscere una realtà associativa importante come quella di Adiconsum e per me, abituata alle macchine organizzative degli spettacoli lirici e dei grandi teatri, mi ha introdotto a quel teatro che tu Massimo, chiami di prossimità, che si può sviluppare in un ristorante, in un tinello, in un aula di liceo, in una officina, e a garantirne gli effetti con pochi elementari supporti.
Carlo e Massimo – Visto il buon esito della seconda edizione de Il denaro non parla, non ci rimane che attenderne una terza… “arrivederci” alla prossima quindi, non prima di augurare tanta merda a te Michelangelo per la tua ammissione in Accademia, e a te Barbara per l’imminente allestimento agli Arcimboldi del dittico pucciniano Suor Angelica e Gianni Schicchi.