Dalla liquidità all’investimento
In tempi di pandemia, chi ha potuto, non è che abbia tanto risparmiato. Semplicemente non ha speso. E così ha confermato la definizione del risparmio come quota di reddito non spesa: mera, passiva eccedenza.
A gennaio del 2021, con una massa liquida di 1.167 miliardi di euro depositata sui conti correnti, gli italiani hanno realizzato un record assoluto dai tempi di adozione dell’euro.
Il diradarsi della nebbia pandemica ha comportato e comporterà l’incremento dei consumi, e spingerà molti risparmiatori a interrogarsi sulla convenienza nel mantenere tanta liquidità sui conti correnti; realizzando – a causa di tassi d’interesse negativi, costi crescenti e inflazione in risalita – una perdita certa.
Un segnale di questo riaffacciarsi dei risparmiatori ai mercati è, ad esempio, il dato di raccolta netta: massimamente in Fondi e SICAV, realizzato dalle reti di Promotori Finanziari: 18,6 miliardi di Euro con un aumento del 25,7% rispetto allo stesso periodo del 2020.
Fuori dal conto corrente nel campo aperto dei mercati d’investimento le tentazioni in termini di performance certo non mancano: l’indice azionario mondiale negli ultimi tre anni ha realizzato performance di ottimo livello per le quali 1.000 euro investiti sarebbero divenuti a fine aprile, 1.410 euro...
Assumere una decisione di investimento dovrebbe essere un processo razionale – usiamo il condizionale perché rilevazioni statistiche indicano che, molto spesso, non la razionalità bensì l’emotività domina questo processo.
Il “giusto timing”, vale a dire l’ingresso perfetto nel mercato al momento giusto, è l’obiettivo di ogni investitore che possiede tutte le caratteristiche di un sogno irrealizzabile.
Ridurre lo stress psicologico della insostenibile ricerca del “giusto timing” è possibile, come parimenti è possibile, per chi non possiede un patrimonio, crearne uno nel tempo attraverso il progressivo investimento degli importi periodicamente risparmiati.
La soluzione è racchiusa nelle tre lettere dell’acronimo PAC, (Piano di Accumulo del Capitale). Il PAC è la forma di investimento che prevede l’acquisto di quote di un fondo comune, di una Sicav, di un ETF, ma anche di un singolo titolo, non in un’unica soluzione bensì attraverso acquisti periodici.
La durata del PAC può essere determinata liberamente sulla base di un obiettivo specifico da raggiungere oppure può essere indefinita nel tempo. Liberi sono sia la frequenza, sia l’importo da investire e ovviamente è possibile in qualsiasi momento interrompere sia i versamenti, sia procedere al disinvestimento, totale o parziale, di quanto investito.
Un programma di investimento graduale, dilazionato nel tempo consente di mitigare la volatilità di mercato, vale a dire mitigarne le oscillazioni, favorendo una riduzione del rischio.
Infatti, l’effettuazione di tanti piccoli investimenti, ad esempio in un fondo, consente acquisti in ogni fase di mercato, sia positiva sia negativa, il che significa che verranno sottoscritte un maggior numero di quotequando i prezzi di mercato sono bassi e un numero minore quando i prezzi sono alti.
Il PAC consente quindi di ottenere un prezzo medio di acquisto delle quote che mitiga l’effetto delle oscillazioni di mercato sia in positivo, sia in negativo.
Oltre alla flessibilità e alla capacità di ridurre l’impatto della volatilità dell’investimento, altre caratteristiche rendono il PAC una modalità di investimento interessante:
- Favorisce una disciplina di investimento scevra da emotività.
- Favorisce la confidenza con strategie di investimento di lungo termine.
- Favorisce la pratica del risparmio attivo e forzoso.
Se a queste caratteristiche aggiungiamo la caratteristica di estrema accessibilità consentita dalle nuove tecnologie digitali, è possibile ritenere il PAC una modalità di investimento coerente alle esigenze ed alle abilità delle giovani generazioni di risparmiatori.
Naturalmente la scelta di investimento della modalità PAC non prescinde da tutti i comportamenti atti a garantire la sicurezza dell’investimento e in modo particolare dal porre la massima attenzione nella scelta delll’intermediario finanziario e dello specifico servizio a cui applicare la modalità di investimento PAC con particolare riguardo ai mercati di intervento e, ultimo ma non ultimo, all’ assetto commissionale.