I costi più o meno nascosti del nostro risparmio.
Pubblicata da Banca d’Italia la ricerca “Il costo totale dell’investimento in fondi” (a cura di Giorgio Albareto, Giuseppe Cappelleti, Andrea Cardillo e Luca Zuccchelli) che individua il costo complessivo dell’investimento in fondi comuni sulla base dei dati delle segnalazioni di vigilanza redatte dalle Società di gestione.
È una ricerca importante in quanto stima il costo totale dell’investimento (Total Shareholder Cost) come somma dei costi sostenuti dal fondo (e quindi indirettamente dai sottoscrittori) sintetizzati nell’acronimo TER (Total Expense Ratio) e dei costi direttamente sostenuti dall’investitore.
Tra le commissioni pagate dal fondo (indirettamente dai sottoscrittori) riepilogate dal TER troviamo:
- commissioni corrisposte alla banca depositaria,
- provvigioni di gestione alla società di gestione,
- provvigioni di incentivo alla società di gestione,
- commissioni corrisposte agli intermediari per la compravendita di titoli.
Le commissioni pagate direttamente dai sottoscrittori sono sostanzialmente riconducibili a:
- commissioni di sottoscrizione,
- commissioni di rimborso.
E’ ormai abitudine da parte degli addetti ai lavori considerare erroneamente il TER come il totale delle spese (dirette e indirette) a carico del fondo. La ricerca di Banca Italia avente per oggetto il costo totale dell’investimento (Total Shareholder Cost) ha il merito di evidenziare l’incidenza dei costi non compresi nel TER.
L’evidenza di questa incidenza è rappresentata dalla sottostante tabella da noi redatta sulla base dei dati della Ricerca di Banca d’Italia.
azionari | bilanciati | obbligazionari | monetari | flessibili | |
TER | 2,11 | 1,46 | 1,07 | 0,54 | 1,45 |
TSC | 2,34 | 2,16 | 1,42 | 0,76 | 2,32 |
DIFFERENZA | 0,23 | 0,7 | 0,35 | 0,22 | 0,87 |
DIFF. su TER % | 10,90 | 47,95 | 32,71 | 40,74 | 60,00 |
DIFF. su TSC % | 9,83 | 32,41 | 24,65 | 28,95 | 37,50 |
A fine 2016 la somma dei costi diretti e indiretti a carico dei sottoscrittori (TSC) di un investimento in un fondo comune aperto è stimata in media all’ 1, 74% del patrimonio, in aumento rispetto ad una media stimata all’ 1,58% annuo nel decennio 2006/2016.
Una componente dell’aumento del TSC nel 2016 è individuata dai ricercatori nella crescita delle sottoscrizioni dei fondi cosiddetti “a scadenza” che “sono caratterizzati da una struttura delle commissioni in cui gli oneri di rimborso sono particolarmente elevati nel caso di vendita delle quote prima della scadenza”.
L’incidenza del TSC, quindi, da un lato determina una riduzione, dal 3,5% al 2%, del rendimento medio annuo degli investimenti, dall’altro riduce l’elasticità della raccolta e dei rimborsi lordi rispetto ai rendimenti e si rende interpretabile anche quale “possibile elemento stabilizzatore della raccolta dei fondi in momenti di volatilità dei mercati finanziari”.
Rimane da chiarire, e questo la ricerca non lo dice, quanto questa funzione di stabilizzazione attuata attraverso soprattutto commissioni di uscita sia una funzione assolta consapevolmente da parte dei risparmiatori.